RIETI E I COMUNI DELLA VALLE SANTA
Numerose volte San Francesco toccò la terra di Rieti. La prima volta che vi giunse fu con molta probabilità nel 1209. Seguì un lungo soggiorno nel 1223 e un altro dall'autunno 1225 all'aprile 1226. Il primo Presepio della Cristianità, la Regola definitiva dell'Ordine e, probabilmente, il Cantico delle Creature, sono i tre gesti che San Francesco donò alla Valle Reatina e che la Valle Reatina conserva come uno scrigno. Francesco ha voluto esprimere il suo amore per questa terra semplice donandole anche un gran numero di miracoli e di episodi. Sono episodi a volte lirici, a volte solenni in cui riconosciamo sempre il timbro più profondo del grande santo dell'umanità. Rieti e la sua valle furono per Francesco una patria d'elezione, Francesco divenne reatino, amò appassionatamente la natura di questa terra, lo testimonia l'episodio del Faggio di San Francesco presso Rivodutri, quello dell'attraversamento dell'antico lago della Valle, e il Cantico delle Creature. Amò l'umiltà degli eremi della Valle Santa, come amò la povertà e la semplicità della sua gente: Angelo Tancredi, amico fraterno e guardiano personale di San Francesco, Giovanni Velita signore di Greccio, la cieca povera di Machilone (oggi Posta) e il suo medico. In questo breve elenco è racchiuso il legame intimo che unì i reatini al Poverello. San Francesco, il Santo patrono dell'ecologia, amò le creature che incontrò e protesse nella valle: lupi, buoi, leprotti, uccelli e pesci. Rieti(Riete in reatino) è un comune italiano di 47.927 abitanti del Lazio, capoluogo della Provincia di Rieti. Tradizionalmente ritenuta il centro geografico d'Italia, e per questo indicata come Umbilicus Italiae, sorge lungo una fertile pianura alle pendici del Monte Terminillo, sulle sponde del fiume Velino. Fondata all'inizio dell'età del ferro, divenne un'importante città dei Sabini. Fu conquistata dai romani nel 290 a.C. Fece parte per molto tempo dello Stato Pontificio; fu poi annessa al Regno d’Italia dopo l'ingresso dell'esercito italiano il 23 settembre 1860. È caratterizzata da estati calde e da inverni con temperature notturne spesso inferiori allo zero. La bellezza del paesaggio e la quiete dei luoghi ne fanno un posto vivibile e meta privilegiata di molti turisti, provenienti soprattutto dalla vicina Roma. Così come la sua provincia, nella quale si trovano le sorgenti del Peschiera e che fornisce molta dell'acqua necessaria a Roma; Rieti è una città ricca d'acqua: sul suo territorio si trovano le Fonti di Cottorella. Le possenti mura medievali cingono il centro storico di grande fascino. La centrale Piazza del Comune è il salotto della città, l'incantevole Teatro Flavio Vespasiano è un gioiello d'acustica. Le tre grandi chiese di San Francesco, San Domenico e Sant'Agostino scandiscono lo spazio urbano con imponenza. La Cattedrale racchiude capolavori di grandi maestri, da Andrea Sacchi al Bernini. I palazzi rinascimentali e le limpide acque del Velino completano il quadro. Sotto l'odierna via Roma, è possibile ammirare un meraviglioso scorcio dell'Italia sotterranea: i resti del viadotto romano costruito nel III secolo a.C. come conseguenza della conquista romana ed affiancato all'opera di bonifica della piana. La struttura, inglobata nei sotterranei di alcune nobili dimore reatine, è costruita con enormi blocchi squadrati di travertino caverno, a sostegno del piano stradale. La consolare Salaria dopo aver superato il fiume Velino, attraverso il solido ponte in pietra dove sono ancora visibili i profondi solchi lasciati dalle ruote dei carri utilizzati per il trasporto del sale, raggiungeva il foro, situato dove si estende l'odierna piazza Vittorio Emanuele II, e piegando a destra sulla via Garibaldi formava gli antichi cardo e decumanus. Un mondo affascinante e sorprendente, testimone del passato della città di Rieti, aspetta dunque il visitatore. Tradizioni e folklore: - La processione dei Ceri e il Giugno Antoniano - La Festa del Sole e il Palio della Tinozza - La Fiera di Santa Barbara - I lumi dell’Ascensione I paesi che sorgono lungo il Cammino conservano centri storici non toccati dal tempo. Arroccati sulle alture, mantengono l'impianto medievale con vicoli che s'insinuano tra case e palazzi, aprendosi poi in piazze gentili, ritrovo prediletto degli abitanti. Mantengono viva la storia, la cultura, le tradizioni di questa terra. Percorrendo il Cammino si incontra Cantalice, aggrappata a un ripido sperone, Poggio Bustone, con i suoi panorami da fiaba, e Rivodutri, con la sua misteriosa porta alchemica. Sul lato opposto della Valle Santa si trova Greccio, con l'imponente torre campanaria, e Contigliano, con i suoi palazzi nobiliari e la grandiosa chiesa collegiata. Il Cammino devia poi verso il Monte Terminillo, dove si trova la reliquia di San Francesco, e verso Posta, di antica fondazione angioina.